Sul mito di uroboro vi sono diverse leggende e interpretazioni che tuttavia ci riportano tutte alla rinascita.
Nel nostro logo abbiamo rappresentato una donna che si rinnova ciclicamente grazie al grande lavoro che da sempre compie per innalzare se stessa al “livello superiore”
Ovviamente la donna rappresenta l’energia femminile presente in tutti e che per tutti può essere artefice di creatività, accoglienza, benevolenza, amore. Per introiettare al massimo l‘energia femminile in tutte le sue sfaccettature è altresì necessario abbracciare senza riserve la propria madre.
La madre temeraria di cappuccetto rosso, La madre castrante di psyco, la strega cattiva di Biancaneve, la matrigna per eccellenza di cenerentola , la madre sacrificante de la ciociara, la madre “amica” solidale ma anche per certi versi competitiva, la madre “in carriera”, la madre per caso e…niente succede per caso, la madre che ci prova, ma non riesce, la madre che si sacrifica rinunciando alla propria vita; la madre delle madri che accetta incondizionatamente di far parte di un piano superiore donando amore incondizionato.
Ogni madre, a modo suo, ha fatto del suo meglio: ha fatto esattamente quello che poteva, con i mezzi che aveva. Si riesce ad essere e a fare solo quello che si conosce e quello che ci viene dato, difficile poter attingere a qualcosa che non è in noi. Ad esempio Se in una madre non vi è la frequenza della compassione non potrà mai essere compassionevole con i suoi figli e non perché non lo voglia, ma solo perché non la conosce.
Nei differenti “percorsi di individuazione” o “crescita” che le persone intraprendono a seguito di impedimenti, incidenti , malattie o fallimenti, il capitolo “madre” è il primo da scrivere o, per meglio dire da “riscrivere”. Si continua ad aspettare, finanche a pretendere un nutrimento che sostenga e protegga da qualsivoglia responsabilità e bruttura il mondo la fuori può riservare.
Tagliare il cordone ombelicale, con tutte le accezioni che questa terminologia indica, e abbracciando tutto quello che una madre ha fatto nel bene e nel male, scevro dal giudizio dalle colpe e dalla prosopopea di credere che si sarebbe potuto fare di meglio al suo posto, può finalmente chiudere il primo grande ciclo della vita e dare il via in questo modo alla rinascita